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segunda-feira, 1 de julho de 2024

Gustavo Corção, sul collettivismo

"Il collettivismo di cui muore il mondo, e di cui vivono i nuovi avventurieri, è la teoria dell'assembramento senza unità; è il tentativo di trovare significato nella moltitudine, poiché non si riesce a scoprire il significato di ciascuno; è la cospirazione di coloro che si ignorano; l'unione di coloro che si isolano; la socialità fondata sui malintesi; il luogo geometrico degli equivoci.

(...) Vorrei dimostrare, se avessi tempo, che la vera socialità è possibile solo quando ha radici che scendono negli abissi della soggettività. Poiché solo da queste profondità può sgorgare la vera generosità. In altre parole, quello che vorrei dimostrare è che le vere aperture dell'uomo sono dentro di lui, nel chiostro, nel giardino segreto del suo cuore. Questa sarebbe la mia bandiera, se potessi ancora raccogliere le forze che ho dissipato in una vita assurda."

— Gustavo Corção, "Lezioni dell'Abisso" (attraverso il personaggio José Maria).

Fonte: 

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0vEuFjP4Mhk3YXQk4La658zar5qUATWaStYpimoJztwZCFHvUgE1LGKMLCqo1eLdl&id=61550940055832
 

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